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Una nuova esplorazione

Idee originali e regole combinatorie

Il criterio principale per realizzare la nuova fonte – che evidentemente non potevo che denominare Cohærentia – era concepire poche idee grafiche originali e alcune regole combinatorie per poi applicare entrambe in maniera sistematica nel disegno dei glifi, affinché presentassero coerenza di stile.

Si dirà: questa non è affatto una novità, anzi è il fondamento per realizzare qualsiasi fonte degna di valore, che deve apparire come "una bella collezione di caratteri, piuttosto che una collezione di bei caratteri". (Dico di passaggio che ho trovato da qualche parte questa illuminante definizione attribuita al disegnatore Matthew Carter, ma non sono più riuscito a ritrovarne la fonte).

Tutto questo è vero. Ma quando si osserva da vicino una fonte che tenta di avvicinarsi alla definizione di Carter ci si accorge che il disegnatore spesso si prende diverse libertà a scapito del rigore di principio.

Idee originali e regole combinatorie, ma non troppo

Faccio un esempio, fra i tanti possibili, che riguarda le lettere «K» ed «R». I tratti obliqui di entrambe sono idealmente identici, e quindi non si vede la ragione per non rappresentarli proprio così.

Ma il loro confronto nella fonte eb Garamond regular (a sinistra) rivela quanto siano invece diversi, sia per l'inclinazione, sia per la grazia all'estremità. Nella fonte Noto serif regular (al centro) la divergenza è minore, ma è pur sempre evidente. Nel confronto in Cohaerentia regular (a destra), al contrario, la divergenza scompare.

Conta anche l'economia

L'dea di coerenza incorpora quella di economia. Alcune fonti come Bell mt italic, per esempio, mostrano un evidente richiamo nella lettera «x» alla lettera «c», che appare sfruttata due volte, dopo un'operazione di ribaltamento del secondo glifo.

La sovrapposizione non è perfetta, ma è evidente l'intenzione di riutilizzare un glifo per ottenerne un altro, a vantaggio della coerenza stilistica. La stessa cosa si può dire per la fonte Libre Baskerville italic, mostrata qui di seguito.

Anche in questo caso l'intenzione economica – impiegata a fini stilistici – è evidente, nonostante diverse libertà. Ebbene, nella fonte «Cohærentia», mostrata qui di seguito, questa intenzione è stata invece applicata rigorosamente, riutilizzando un glifo frutto comunque di un lavoro creativo.

La coerenza paga?

Non penso affatto che i glifi della fonte «Cohærentia» siano migliori di quelli di Garamond, di Noto, di Bell o di Baskerville, ovvero di quelli delle fonti da cui ho tratto i precedenti esempi. Al contrario, mi estasio a contemplare l'eleganza di questi ultimi, a fronte dei quali «Cohærentia» fa solo una modesta figura.

Ciò che spero, piuttosto, è che tutti questi esempi possano dare l'idea di cosa ho inteso fare, assegnando alla coerenza, e in subordine all'immaginazione, il compito di guidare il disegno di una fonte.

Lo scopo del progetto non era dunque competere con quei lavori. Era piuttosto spingersi oltre, sulla strada tracciata da Pianaforma, ammettendo una certa dose di creatività, da subordinare alla coerenza, per scoprire dove mi avrebbe condotto questa ricerca e se potevo trarne qualche insegnamento. Dove mi ha condotto la ricerca lo si può vedere subito osservando i caratteri di questa pagina; quanto all'insegnamento: c'è stato; ma preferisco parlarne alla fine del discorso, dopo aver raccontato con un certo dettaglio come l'ho ottenuto.